Tutto quello che c'è da sapere sulle tartarughe terrestri
In Italia abbiamo due specie di tartarughe terrestri che vivono in natura e sono allevate come animali semidomestici.
Tartaruga di Hermanni
(Testudo Hermanni) o tartaruga comune, l'unica vera tartaruga autoctona, si riconosce dall'ultima scaglia sopra la cosa (divisa a metà) e da una sorta di unghia all'estremità della coda stessa. Molto diffusa la sottospecie slava, generalmente più grande e verdastra di quella italiana di solito più piccola e rifinita nei disegni neri.
Tartaruga marginata
(Testudo Marginata), la più grande, senza
unghia nè speroni color nero antracite. Il suo carapace forma una specie di gonna che la rende inconfondibile. Sul piastrone ha macchie nere triangolari. Diffusa in Grecia ed in Sardegna, corre il pericolo di estinguersi in natura a causa del bracconaggio e degli incendi boschivi.
Tartaruga greca
( Testudo Graeca) giunta a noi grazie alle importazioni, caratterizzata dall'assenza di unghia e dalla presenza di due speroni negl'inguini. La scaglia sopra la coda è unica, ne esistono varie sottospecie.
Le tartarughe sono rettili della famiglia dei testudinati, caratterizzati da una struttura dorsale, detta carapace e da una parte inferiore, detta piastrone. Sulla coda è posta una cloaca da dove espletano tutti i bisogni. Sono animali miti, pacifici e longevi. Poco sviluppata la vista ed ancor meno l'udito, hanno un buon olfatto e senso dell'orientamento. Il sesso è incerto fino al quinto o sesto anno di età. I maschi sono generalmente più piccoli delle femmine, hanno un piastrone concavo ed una coda molto più lunga delle femmine ( anche 5 o 6 cm.) che portano generalmente flessa verso una delle zampe. Vanno alloggiate all'aperto, in una zona recintata, in modo che non possano fuggire arrampicandosi o scavando e non vi siano anfratti dove si potrebbero incastrare e ferire nel tentativo (assai frequente) di fuggire. La recinzione deve essere alta almeno 30 cm ed interrata almeno per 15 cm. possibilmente deve occludere loro la vista dell'esterno. Bisogna prestare attenzione a cani, gatti e roditori. Anche se ospitate un solo esemplare non deve essere inferiore ai 2 mq. Spesso succede che si ribaltino, ma dovrebbero sempre riuscire a rigirarsi anche se può richiedere vari tentativi (questo può diventare pericoloso durante le ore di caldo torrido, quindi bisogna controllare ogni tanto). Fondamentale che vi sia una zona soleggiata dove poter ricevere la luce diretta del sole ( basilare per il loro sviluppo e la loro salute) per buona parte della giornata. Non devono mancare: una zona d'ombra (es. un bel cespuglio di lavanda) per le ore più calde, una casetta dove trovare riparo ed andare in letargo ed un sottovaso con un paio di centimetri di acqua fresca. Devono sempre avere la possibilità di regolare la temperatura scegliendo l'ombra o il sole.
Possiamo seminare nel recinto il trifoglio, dicondra e dente di leone, ottimi per la loro alimentazione e dei quali sono ghiotte ( e che gli permettono di autoalimentarsi durante la vostra assenza). Il meglio è un bel prato incolto con una varietà di erbe. Altri alimenti ideali sono: tutta la verdura, specialmente la cicoria, i radicchi e la lattuga romana. Poca frutta ( che potrebbe fermentare) come cocomero, melone e albicocche, e poco pomodoro. Sono assolutamente da evitare i mangimi per cani e gatti, il pane e la pasta, i legumi, i latticini, il kiwi, gli agrumi ed in generale tutti gli scarti della nostra tavola. Avranno molto più appetito nei primi mesi dell'anno, meno in quelli più caldi. Non mangeranno quasi nulla in prossimità del letargo. Si possono somministrare ossi di seppia, ottimi per l'apporto di calcio ( ai piccoli va grattugiato sopra al cibo). Molto utile può essere fargli fare, ogni tanto, un bagnetto di un paio di minuti in tre dita di acqua tiepida (attenzione a non metterne troppa) che le stimola ad andar di corpo e le idrata , soprattutto al momento del risveglio ( ne approfitteranno per bere molto) e prima del letargo (quando hanno necessità di svuotarsi). Espellono feci nere e compatte, mentre le urine contengono un liquido bianco.
La stagione degli accoppiamenti si prolunga per tutto il periodo di attività ( da marzo a settembre) attenuata nei mesi più caldi. Il maschio corteggia la femmina rincorrendola, mordendole le zampe e speronandola fino a stancarla. Riesce quindi ad accoppiarsi. Il periodo più idoneo è 15 giorni dal risveglio ( quando la femmina è fertile ed ha avuto il tempo di alimentarsi un po'). E' indicato separare i maschi dalle femmine se questi fossero troppo stressanti ( in natura si incontrano raramente, per questo lo sperma può essere conservato anche per 3 o 4 anni). Dopo alcune settimane la femmina si mostra irrequieta e vagante alla ricerca di un posto adatto per deporre scavando con le zampe posteriori. Sarebbe bene individuare dove depone, in modo da recintare la buca per trovare tutti i piccoli che nasceranno dopo circa 90 giorni ( 60 in incubatrice). Se i piccoli nascono da un pronunciato sacco vitellino teneteli nel pulito e non preoccupatevi, sarà assorbito in pochi giorni.
Il primo anno sarebbe bene non mandare i piccoli in letargo (vale anche per gli esemplari malati e debilitati), allevandoli in casa in un apposito terrario. Le testuggini vanno da sole in letargo, interrandosi progressivamente all'arrivo del freddo ( attenzione che non si sotterrino in zone facilmente allagabili). Una volta interrate possiamo proteggerle dalle gelate ricoprendo la zona con foglie secche. Possiamo anche alloggiarle in una scatola con foglie secche, in una cantina o un garage, inumidendole ogni tanto ( protette dai rumori, dalla luce e con una rete metallica contro i roditori). L'importante è che la temperatura non superi i 10 gradi ( rischiando di svegliarle fuori stagione) e non scenda sotto i 3°. Le patologie più frequenti sono dovute alla mancanza di sole, di vitamine o dal raffreddamento.
Queste testuggini sono protette dalla convenzione di Berna che ne vieta la cattura e l'uccisione, ecc... E ne disciplina la detenzione, la cessione e lo scambio.
Miti da sfatare!
Non calpestate o fate cadere una testuggine, non forate mai il carapace ( è sensibile come le unghie). Non è vero che ci si può passare sopra in macchina ed il fatto che non possa urlare, non significa che non soffra. Un alimentazione sbagliata potrebbe debilitarla ed ucciderla nell'arco di anni, durante i quali apparirebbe in buona salute. Una dieta di sola insalata non è sufficientemente ricca di fibre. Trattatela come un cucciolo, ma senza giocarci. Sono indifese e, a modo loro, affettuose. Non fatele vivere in appartamento, non prelevatele in natura, non abbandonatele e non regalatele a chi non può o non le vuole accudire. Fate attenzione ai cani, gatti, topi e rapaci. Insegnate ai bambini la maniera di maneggiarle e rispettarle (fatelo anche con gli altri animali). Per l'allevamento dei piccoli, o di specie esotiche, sono necessari vari accorgimenti (idem per l'allestimento di terrari o incubatrici). Se possedete o state per ricevere delle testuggini, non limitatevi a questi pochi consigli, ma documentatevi per mezzo dei libri che trovate nei nostri negozi o consultando lo staff del Tutto-Zoo che vi saprà sicuramente consigliare.